“Auroville è un’idea che spacca.”
“Auroville m’ pare ‘na strunzata.”
Auroville è un’idea che spacca.
Si tratta di una città creata ad hoc e permettere ai suoi abitanti, freaks provenienti da tutto il mondo, di coltivare lì, in uno spazio di km cubici di aria fresca, quei valori che nella nostra società non si trovano più, nascosti come sono dalla fretta e dall’individualismo. L’ashram di Pondicherry, elegante ex protettorato francese nel sud est indiano, il Tamil Nadu, una delle zone più ricche del subcontinente, conserva un silenzio perfetto per fuggire dal caos di tuc tuc cittadini che inseguono i turisti per imbrogliargli sui prezzi. E’ un luogo di meditazione dove il profumo dei fiori freschi e curatissimi accompagna la mente nel viaggio interiore verso il nirvana. Lì, il guru Aurobindo prima e the Mother poi (sua discepola e compagna) hanno fondato una comunità. Lì inizia a formarsi l’idea di una città ideale, Auroville, che sorgerà nella periferia della stessa Pondicherry. Potrete arrivarci facilmente in tuc tuc noleggiandolo per l’intera giornata … ma attenzione a chiarire bene i patti prima di partire col vostro autista: farà di tutto per aspettarvi e riportarvi a casa, lo scopo è ritrattare sul prezzo! Se ci andrete, all’inizio non vi sembrerà nulla di strano, affitterete una bicicletta e vi perderete a curiosare. Troverete un paese dove si sviluppano diverse attività, dall’agricoltura allo studio delle arti e dello yoga in tutte le sue forme. E’ vero che per accedere ai servizi il modo migliore è alloggiare in una delle trenta pensioni disseminate all’interno del recinto e dovrete registrarvi perchè vi permettano di avere accesso alle attività e ai ristoranti del posto. I turisti non registrati, infatti, non potranno mangiare con gli aurvilliani e non arrabbiatevi se vi confineranno nei ristoranti periferici a prezzi pazzeschi. È una comunità dove ricevi dei benefici solo se ne fai parte. Non se vieni a curiosare. Non è pensata come una struttura per visitatori ficcanaso, è un luogo da visitare con lentezza, alloggiandovi una settimana e partecipando giorno dopo giorno alle sue iniziative. Non saranno dunque i primi 5 minuti ad Auroville a farvi sentire accolti, tutt’altro. Vi sentirete spaesati in un disordine di strade male indicate, aspetterete ansiosi un passante per carpire informazioni, vi troverete inseguite da branchi di cani selvaggi senza sapere dove rifugiarvi … se ci farete caso però c’è una logica interna che non è spiegata. La mappatura di Auroville è un disegno a cerchi concentrici che si sviluppano a mandala, un Matrimandir in grande ma bidimensionale dentro al quale è impossibile perdersi. I turisti quindi potranno godersela solo parzialmente; la welcome area all’inizio gli spiegherà in soldoni di cosa si tratta e poi potranno arrivare fino al grande mandala, la struttura simbolo di questo posto. Si tratta di un mandala tridimensionale d’oro al cui apice un buco permette l’entrata, allo scoccare del mezzogiorno, di un filo di luce che si rifrange su un cristallo contenuto nel suo cuore interno. Una struttura simbolica e senza grandi fronzoli che bene riassume la filosofia di Auroville. Insomma vi consiglio una visita a questa comunità di 3000 abitanti, ma andateci con l’istinto dell’osservatore non con quello di chi se non gioca si offende. E cercate di carpire, parlando con gli abitanti della zona, quali sono le prerogative per entrare nel gruppo. Altrimenti la visita potrebbe rivelarsi una grande delusione. |
Auroville m’ pare ‘na strunzata.
Scusate se estrapolo frasi in un dialetto altrui, ma i veraci Tre-Tre del mitico Drive In mi sembrano gli ambasciatori più idonei a introdurre la mia visione. Non tanto perchè questo complesso architettonico-spirituale nei dintorni di Pondicherry mi sia parso poco interessante o di minor bellezza. Ma più che altro per le contraddizioni emerse durante la visita. L’idea di “società alternativa” che aleggia intorno a questa comunità, non mi sembra nè meritata nè nata spontaneamente. |
Auroville sì, Auroville no di Alessia Biasatto è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
Lascia un commento