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  • ALESSIA BIASATTO

    Hampi, un luogo intatto, maestosi templi nella Cappadocia indiana.

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    Quando viaggi in India non incontri molti occidentali. La gente si disperde nel subcontinente. L’India non è un luogo dove andare a farsi amici. Quando vedevo un bianco diventava protagonista la voglia di parlarci e condividere sensazioni e alla fine, dalle chiacchiere fatte con quella manciata di turisti europei incrociati durante quel mese di viaggio, ritornava il nome -inizialmente difficile da ricordare- di quel luogo, definito da molti, come la parte migliore dell’India del sud, e piano piano Hampi risuonava parola nota.

    hampi_mic-69Viaggiare in India non è propriamente comodo. Lo sporco e la diversità a lungo andare stancano e dopo tanto viaggiare fra treni indiani, occhiate indiscrete, microbi ignoti, si fa forte la voglia di arrivare a Goa e di riposare passeggiando sulle sue silenziose spiagge invase solo di detriti lasciati lí dal mare come a voler restituire all’uomo ciò che lui stesso gli ha dato: buste di plastica, spazzolini da denti, ciabatte, cipolle…

    hampi_ale-7Consiglio: non lasciatevi ingannare da Goa e dalla pace che vi regalerà. C’è ancora qualcosa che vi manca da vedere. Andate alla stazione dei treni di Panjim, cercate il punto di vendita ufficiale della compagnia Paolo bus. Sono dei bus-letto che partono la sera e arrivano la mattina. Ci mettono 12 ore esatte. E’ il modo più facile per arrivare ad Hampi. Fatelo! Non lasciatevi fermare dalla stanchezza. Voi non siete stanchi. Voi avete voglia di andare ad Hampi, ricordatelo sempre. Il viaggio sembra duro? vi ha piantato in asso la forza? l’entusiasmo? i vostri bagagli sono pesanti… pazienza. Mettete da parte tutte queste seghe mentali e trovate uno sprone. Noi l’abbiamo trovato e, mollati i bagagli alla pensione dove alloggiavamo, ci siamo imbarcate quella sera stessa, in fretta e furia, con i nostri amici francesi incontrati sul bus che tornava da Old Goa, antica capitale dell’impero portoghese. Il piano: andare e tornare senza neanche dormirci, ma capire perché Hampi è nei racconti di tutti. Sul bus ti schiaffano su un lettino minuscolo, ma un letto vero e soprattutto orizzontale. Obbligatorio sarà un sacco lenzuolo e occhio che, se viaggi solo, potresti ritrovarti a dormire con chiunque.

    hampi_mic_carroPoi succede che per incanto – tra i bisbigli dei passeggeri clandestini, i pestoni maldestri di quegli ufficiali, la strada sgarruppata –  ti addormenti e fai un sogno. Vedi un paesaggio lineare, fatto di colline di pietra liscia, senti aria caldissima che ti soffia sul viso. Il paesaggio è brullo e intorno a te ci sono delle rovine… poi all’improvviso ti svegli, sbirciatina fuori dal finestrino, sgrani gli occhi incredulo e vedi il tuo sogno: hai davanti un paesaggio marziano. Poco dopo Marte è Cappadocia e il sole è già alto in cielo, fa caldo, caldissimo, è come avere un phon acceso a 10 centimetri da te in posizione hot. Monoliti tondeggianti fanno da sfondo a distese di strutture che solo Obelix potrebbe spostare. E laggiù tra un tempio, una vacca e tutti quei macigni, una strada non asfaltata separa i pezzi dell’incantevole Hampi.

    Una manciata di tuc tuc vi aspetteranno impazienti per illustrarvi i loro pacchetti di ore intorno ai templi. E, se avete fretta, è l’opzione che si dimostra più semplice. Contrattate un prezzo e lasciatevi portare. Ad Hampi la gente è educata e sorridente, più giusta di molti altri luoghi dove l’India sembra ostile e i soldi sembrano l’unico mezzo per bilanciare i rapporti.

    Delle mie dodici ore ad Hampi non butterei neanche un minuto e, se ci ripenso, altro che brividi…

    Licenza Creative Commons
    Hampi, un luogo intatto, maestosi templi nella Cappadocia indiana. di Alessia Biasatto è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.

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