C’è una spiaggia in Thailandia che più di ogni altra si è meritata la mia personale bandiera blu. La assegno ogni anno, fregandomene in realtà delle possibili contaminazioni chimiche e tenendo in conto solo il tipo di azzurro dell’acqua. Si tratta di Haad Rin, a sud est della costa di Ko Phangan. Per questo credo che in fondo si possano escludere agenti inquinanti invisibili, soprattutto se non contiamo le sostanze psicotrope dimenticate tra gli scogli e le micro medusine che spesso ti pizzicano la pelle nelle acque dell’Oceano Indiano. Ci ho passato 4 giorni, alloggiando in un incantevole chalet con vista mare, affittato a un prezzo veramente irrisorio. Pertanto sono in grado di dire che, anche con venti che soffiano in intensità e direzioni variabili increspando il mare, la baia mantiene un colore che varia dallo smeraldo al turchese, a seconda della profondità dell’acqua. E questo persino quando ci sei immerso dentro e guardi a un metro da te, sulla scia di dove hai appena camminato. (Vi consiglio di fare questa prova perché, a vederlo dall’alto, qualunque mare in Thailandia sembra bello).
La cosa singolare è che si tratta della stessa spiaggia dove ogni quindicesimo giorno del mese si celebra il Full Moon Party, evento conosciutissimo da tutti gli amanti della musica e della festazza (per dirla senza specificare gli ingredienti). Uno si aspetterebbe migliaia di tappi corona che ti sfregiano i talloni appena fai due passi per andare in acqua. O almeno qualche bicchiere mezzo pieno dei rimasugli di un mojito che ha sbagliato continente e ora ti impuzza l’asciugamano. Invece no: forse è addirittura la spiaggia più pulita che abbia visto ed il merito è tutto dell’attrezzatissima task force di nettezza costiera. Si tratta di una squadra di ragazzini che saltano giù dal cassone di un camioncino bardatissimo, un incrocio tra un monster truck 4×4 e un mietitrebbia, attivo 12 ore su 24. Sono talmente svelti che mi viene il dubbio siano gli stessi che poi fanno lo spettacolo lanciando le torce di fuoco nella notte. Lo dico perché non si fa in tempo ad appoggiare il mozzicone di sigaretta che subito arriva il camion a passare la sabbia al setaccio, lasciandola finissima e solcata dalle sue grosse ruote. Irresistibile camminare sulle tracce del monster truck: si ritorna bambini.
Insomma, io al Full Moon Party non ci sono andata, sapete, perché sono arrivata a inizio mese. Tuttavia posso dire che mi è rimasta una gran voglia perché la location è veramente magica e lo stesso paesino che e’ sorto intorno si mantiene abbastanza vivace anche in periodi neutri. L’unico problema è che per raggiungerlo dal porto c’è da fare una strada con pendenze superiori al 20% e usando i motorini a noleggio e’ davvero dura. Più di una volta il passeggero deve scendere a spingere e, in sella da solo, ti senti come il cucciolo di cane che il padroncino solleva con una sola mano sopra la testa, per sbeffeggiarlo. Roba da farsi la pipì addosso.
Tutto questo da sobri e di giorno, perché stento a credere che un guidatore con in corpo almeno un po’ d’alcol possa fare il percorso e arrivare vivo al Full Moon Party in notturna, partendo da Thongsala. Non ho guardato se c’erano scheletri nei crepacci a lato della strada, ma solo perché ero sicura che il camioncino della nettezza li avrebbe comunque tolti immediatamente.
Per questo motivo il mio consiglio spassionato è di alloggiare proprio ad Haad Rin se volete godervi appieno il famoso Party. Se poi volete delle indicazioni per ritrovare il mio ottimo chalet, contattatemi: visto il luogo anch’io sono pronta ad elargire altri consigli assolutamente stupefacenti!
Full moon, no trash di Alessia Biasatto è distribuito con Licenza Creative Commons Attribuzione – Non commerciale – Non opere derivate 4.0 Internazionale.
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